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12/04/2022
Il Codice dei Contratti Pubblici premia le società che generano un impatto positivo. Essere Società Benefit rappresenta un vantaggio ai fini dell’aggiudicazione della gara d’appalto.
Il Decreto Fiscale 2020 ha modificato due articoli del Codice dei Contratti Pubblici, introducendo importanti novità per le imprese che partecipano alle gare d’appalto.
Le società che generano un impatto positivo sono premiate ai fini dell’aggiudicazione della gara. Vediamo quali modifiche ha apportato il decreto e perché le Società Benefit hanno un vantaggio rispetto alle altre imprese.
Le direttive Ue sugli appalti pubblici hanno l’obiettivo di richiamare l’interesse dei fornitori, contribuire a un miglior utilizzo delle risorse pubbliche, tutelare l’ambiente e stimolare la concorrenza.
Le amministrazioni pubbliche, prima di procedere all’aggiudicazione della gara, devono prendere in considerazione diversi aspetti, tra cui:
Non sono solo le stazioni appaltanti a dover dimostrare il principio di trasparenza, ma anche gli offerenti. La valutazione d’impatto rappresenta un importante strumento di comunicazione negli appalti pubblici, in grado di far emergere l’impatto positivo generato dall’impresa; la valutazione d’impatto valorizza, premia e rende più competitive le imprese che la realizzano.
La legge 19 dicembre 2019 (Decreto Fiscale) ha apportato modifiche all’art. 83 e all’art. 95 del Codice dei Contratti Pubblici.
In entrambi gli articoli è introdotta la frase “anche qualora l’offerente sia un soggetto diverso dalle Società Benefit”.
La Società Benefit è richiamata in relazione alla modalità di valutazione dell’impatto; ciò sta ad indicare quanto sia importante lo standard di valutazione esterno affinché si abbia un resoconto esauriente, articolato, credibile e trasparente sull’impatto generato dall’impresa.
Con la modifica al comma 10 dell’art. 83 è demandata all’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) la gestione del rating d’impresa e le relative premialità, impedendo alle stazioni appaltanti di creare e gestire in autonomia i sistemi di rating.
Il decreto inserisce la valutazione d’impatto tra i criteri che l’ANAC deve utilizzare per il calcolo del rating d’impresa, in aggiunta alle altre linee guida:
Il rating d’impresa misura la reputazione delle imprese che partecipano alle gare pubbliche; nella fase di aggiudicazione della gara si considerano i requisiti economici conformi all’oggetto del contratto e la reputazione inerente ai precedenti appalti eseguiti.
L’art. 95 comma 13 del Codice dei Contratti Pubblici definisce i criteri premiali che le amministrazioni pubbliche devono indicare nel bando di gara, nell’avviso o nell’invito.
I criteri premiali sono i requisiti che gli offerenti dimostrano di possedere (oltre ai requisiti di aggiudicazione) e per i quali è previsto un punteggio aggiuntivo ai fini dell’assegnazione della gara d’appalto.
Con la modifica attuata dal decreto sono attribuiti ulteriori punti nel caso in cui nell’offerta siano presenti beni, lavori o servizi con minor impatto sull’ambiente e sulla salute, compresa la filiera corta e il chilometro zero.
La valutazione d’impatto si aggiunge ai criteri premiali, quali il rating di legalità e il rating d’impresa.
Le modifiche apportate al Codice dei Contratti Pubblici mirano a premiare le imprese che misurano il proprio impatto.
La Società Benefit è obbligata a redigere la relazione d’impatto in cui sono presenti obiettivi, modalità e azioni che hanno portato al raggiungimento del beneficio comune, la valutazione d’impatto e i nuovi obiettivi che la società intende perseguire.
La relazione d’impatto serve a rendere trasparente il perseguimento del beneficio comune indicato nello statuto della Società Benefit.
Essere Società Benefit rappresenta un triplice vantaggio negli appalti pubblici; grazie alla sua natura giuridica genera un impatto positivo sulla società, sulla comunità e sull’ambiente.
Partecipare alla gara d’appalto come Società Benefit consente di ottenere un punteggio più alto in merito a:
Tutte le tipologie di società previste dal codice civile possono modificare il proprio statuto per diventare Società Benefit (ad esclusione delle no profit).
I vantaggi della Società Benefit non sono collegati solo agli appalti pubblici; essere Società Benefit vuol dire generare profitto, ma al contempo rispettare la società e l’ambiente.
Questo consente di attrarre investimenti a impatto sociale, accrescere la propria reputazione e conquistare l’attenzione di consumatori, clienti e stakeholder che prediligono un business sostenibile.
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