head
31/10/2019
Fire ed Enea impegnati nella promozione di una buona pratica che beneficia aziende e ambiente.
Gli Energy Performance Contract continuano a far discutere. Fire li definisce una best practice per le aziende ed Enea ne promuove l’utilizzo con progetti e indicazioni. Sei pronto a mettere in discussione ciò che pensavi degli EPC?
Gli interventi di efficienza energetica sono una valida risorsa per le aziende e per la società. Per questa ragione molti operatori del settore energetico hanno analizzato la validità di alcuni contratti energetici, ponendola all’attenzione delle PMI.
È il caso dell’EPC, un contratto le cui caratteristiche e potenzialità sono state oggetto di analisi durante un convegno organizzato dal Fire. Una best practice da attuare nel comparto industriale perché capace di limitare il consumo energetico aziendale generando meno costi per l’azienda e più salute per l’ambiente.
“Accordo contrattuale tra il beneficiario o chi per esso esercita il potere negoziale e il fornitore di una misura di miglioramento dell’efficienza energetica, verificata e monitorata durante l’intera durata del contratto, in cui i pagamenti sono effettuati in funzione del livello di miglioramento dell’efficienza energetica stabilito contrattualmente”.
Questa è la definizione ufficiale resa dal D. Lgs. 102/2014 in recepimento della Direttiva 2012/27/CE. Cosa significa in parole semplici?
L’EPC è un contratto che viene stipulato tra un soggetto d’impresa richiedente e un fornitore energetico per l’attuazione di interventi di efficientamento energetico aziendale. L’obiettivo del contratto è intervenire sugli impianti aziendali o sull’edificio per migliorarne le prestazioni energetiche e ridurne dunque i consumi e la spesa aziendale.
La tipologia e la durata del contratto dipendono dalle esigenze delle parti coinvolte e dall’onerosità delle prestazioni.
Cosa lo differenzia dagli altri contratti? Con l’EPC il denaro utile alla realizzazione dell’intervento viene messo a disposizione dal fornitore energetico, aziende comunemente conosciute come Esco – Energy Service Company – le quali possono a loro volta attingere da fonti terze.
Non si tratta unicamente di agire riducendo i consumi energetici di uno stabile o degli impianti. L’EPC consente al titolare d’impresa di ottenere numerosi vantaggi.
Innanzitutto la possibilità di affidare l’analisi e l’ottimizzazione degli impianti a tecnici specializzati in efficienza energetica, liberandosi da eventuali dubbi circa le competenze degli operatori intervenuti.
Se il capitale finanziario utile per l’intervento viene messo a disposizione dal soggetto fornitore, il richiedente lascia che il rischio finanziario ricada esclusivamente sulla stessa Esco.
Infine, dato che il guadagno della Energy Service Company – o del soggetto fornitore – dipende dalla riuscita dell’intervento effettuato, il risultato finale è praticamente garantito.
Gli EPC vengono definiti contratti atipici perché il legislatore non ha mai stabilito delle regole utili alla loro applicazione. Sebbene questa scelta sia stata fatta per consentire agli operatori di agire liberamente, tale mancanza ha ostacolato l’immediato decollo di questi contratti.
Ecco perché i soggetti coinvolti nel comparto energetico continuano a proporre progetti e modelli utili all’abbattimento di barriere culturali createsi nel tempo e a diffondere le giuste informazioni circa gli EPC.
Uno dei progetti è il GuarantEE promosso e seguito da ENEA, nato nell’ambito del programma Horizon 2020 e svolto in collaborazione con 12 paesi europei. Frutto di questo progetto è il rapporto finale contenente le tre raccomandazioni che ENEA destina agli operatori interessati:
Altro modello di incentivazione dei contratti EPC, specie nel settore privato, è rappresentato dal Modello ESI proposto da Fire.
ESI sta per Energy Saving Insurance – assicurazione del risparmio energetico – e identifica un modello che in Europa è stato già promosso in tre paesi quali: Italia, Spagna e Portogallo.
Obiettivo del modello ESI è l’abbattimento degli ostacoli che invalidano l’applicazione degli interventi di efficienza energetica nei diversi settori industriali. Il modello comprende tre elementi:
Purtroppo c’è ancora chi considera gli interventi di efficientamento energetico aziendale investimenti secondari. Questo è un grave errore, un concetto che va messo in discussione soprattutto in tempi come questi, in cui la sostenibilità ambientale e la riduzione delle emissioni di gas serra sono al centro dell’attenzione europea.
Ti aiutiamo a comprendere il valore dell’ottimizzazione energetica dei tuoi impianti.
Contattaci per capire insieme in che modo puoi salvaguardare i tuoi risparmi rispettando l’ambiente.