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Economia circolare ed End of Waste. Il recupero dei rifiuti: da spreco a risorsa

Economia circolare ed End of Waste. Il recupero dei rifiuti: da spreco a risorsa

10/12/2019

Un’economia progettata per auto-rigenerarsi, sfruttando al massimo le risorse naturali, in cui i materiali di origine biologica sono destinati ad essere reintegrati nella biosfera e quelli tecnici progettati per essere rivalorizzati senza entrarvici”.


Questa è la definizione data dalla Ellen McArthur Foundation, istituzione leader nel mondo per la promozione e lo sviluppo dell’economia circolare. Un modello economico basato sulla massimizzazione dei profitti tramite la riduzione dei costi di produzione.


Quali sono i principi base dell’economia circolare?


Secondo la Ellen McArthur Foundation i principi base dell’economia circolare sono 5:


1. Eco progettazione: progettare i prodotti pensando già in fase di produzione al loro impiego a fine vita;

2. Modularità e versatilità: pensare di adattare l’uso del prodotto al cambiamento delle condizioni esterne;

3. Energie rinnovabili: affidarsi ad energie prodotte da fonti rinnovabili abbandonando le fonti fossili;

4. Approccio ecosistemico: prestare attenzione all’intero sistema, considerando le relazioni causa-effetto tra le diverse componenti in esso presenti;

5: Recupero dei materiali: favorire la sostituzione delle materie prime vergini con materie seconde provenienti dalle filiere di recupero, il cui compito è conservarne le qualità.


Dall’economia lineare all’economia circolare


L’economia lineare è un’economia industriale basata sull’estrazione di materie prime sempre nuove, sul consumo di massa e produzione di scarto a fine vita del prodotto. “Prendi-produci-consuma-butta” è il modello economico che ha causato e ancora causa effetti ambientali dannosi, come la contaminazione dei mari e della Terra, il problema dell’eccessiva produzione di rifiuti e delle emissioni di gas serra responsabili del climate change.


La transizione dall’economia lineare all’economia circolare è sostenuta da un numero sempre maggiore di politiche e iniziative, anche se molto spesso risulta difficile da attuare a causa di barriere sociali, economiche e tecnologiche. Spesso alle imprese mancano consapevolezza e conoscenze per mettere in pratica le soluzioni di economia circolare, altre volte non risultano sufficienti gli investimenti nel miglioramento dell’efficienza o sono considerati rischiosi e complessi.


Win-Win imprese e ambiente: i vantaggi dell’economia circolare


Trasformare il rifiuto in risorsa permette affermazione e sviluppo di imprese ed economie in crescita senza dover attingere a risorse naturali sempre più limitate.

È necessaria la consapevolezza che ogni risorsa ha un valore potenziale a prescindere dal suo impiego attuale, non solo per istituzioni e imprese: il ruolo della popolazione è fondamentale!


Come contribuire all’economia circolare?


  • utilizzando energie rinnovabili;
  • producendo con materie prime seconde, cioè quelle che provengono dal riciclo;
  • creando prodotti in grado di resistere a lungo e che permettano di recuperare più materiale possibile;
  • condividendo i prodotti così che si produca meno ma con più disponibilità per tutti. Un esempio è il car sharing, il cui utilizzo riduce il numero di veicoli in strada, quindi il traffico e le emissioni CO2;
  • riciclando e utilizzando componenti di un oggetto parzialmente funzionante;
  • gestendo gli scarti per produrre energia e fertilizzando il suolo con il compost;
  • promuovendo l’efficienza nell’uso delle risorse in specifici settori industriali.


Sostenibilità ambientale: il ruolo dei consumatori


Cambia l’approccio dei consumatori ai prodotti e alla sostenibilità ambientale, i quali cercano informazioni sempre più dettagliate per poter scegliere e decidere più consapevolmente.


Nel pacchetto sull’economia circolare l’Unione europea ha previsto i seguenti punti:


  • riciclo di almeno il 55% dei rifiuti urbani entro il 2025, fino ad arrivare al 65% nel 2035;
  • riciclo dei rifiuti di imballaggi – plastica, carta, legno, alluminio, vetro, materiali ferrosi, alluminio – entro il 2025 e il 2030, in percentuali diverse;
  • una revisione dell’attuale sistema europeo di etichettatura energetica con la possibilità di includere informazioni sulla durabilità dei prodotti;
  • potenziamento delle misure volontarie quali Ecolabel e il calcolo della carbon footprint.


Il nucleo del pacchetto sull’economia circolare entra in gioco quando un prodotto raggiunge la fine della sua utilità. Lo scopo è eliminare il più possibile rifiuti e sprechi, per poter diventare la società del riciclo e del riuso, allineando l’Italia ai Paesi che hanno già adottato politiche ecosostenibili.


Gestione dei rifiuti ed economia circolare

La gestione dei rifiuti è uno dei temi più caldi nelle attuali politiche nazionali ed europee per quanto riguarda la sostenibilità ambientale.


I rifiuti prodotti nelle aree urbane – Municipal Solid Waste – sono in continua crescita, così come il costo per la loro gestione. Impatto ambientale, sociale, economico: tre fattori per cui è necessario attuare misure per la gestione e il trattamento dei rifiuti.


Come cambiare il modo in cui produciamo e consumiamo, così da generare meno rifiuti e trasformarli in risorse? Realizzando un’economia circolare in cui i rifiuti di uno diventano risorse per gli altri, al fine di garantire:


  • prevenzione sulla produzione dei rifiuti
  • riduzione della produzione pro-capite dei rifiuti urbani
  • incremento della raccolta differenziata
  • riciclaggio delle materie
  • contenimento dell’uso delle discariche e dell’incenerimento senza recupero di energia
  • impegno delle Regioni per lo smaltimento dei rifiuti
  • sostegno agli acquisti green.


End of Waste: la rinascita dei rifiuti


La norma che regola l’End of Waste, consentendo il riciclo dei rifiuti, è stata approvata. Le Regioni potranno rilasciare o rinnovare autorizzazioni per la cessazione della qualifica di rifiuto, come indicato nel D. Lgs. 101/2019 convertito in L. n. 128/2019.

End of Waste non è il risultato finale ma il processo che permette ad un rifiuto di tornare a svolgere un ruolo utile, sotto forma di prodotto, sul mercato. L’EoW si pone l’obiettivo di ridurre i consumi delle materie prime e i quantitativi dei rifiuti da smaltire, per garantire una continua tutela e protezione ambientale.


Quando nasce il concetto di End of Waste?


Il concetto di End of Waste è stato introdotto dalla “Strategia tematica sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti” adottata nel 2005 dalla Commissione europea. L’art. 6 della Direttiva 2008/98/CE – Direttiva Quadro sui rifiuti – stabilisce che un rifiuto cessa di esistere nel momento in cui è sottoposto ad un’operazione di recupero, incluso il riciclo, e rispetta le seguenti condizioni:


  • il materiale, sostanza o oggetto, è utilizzato per scopi specifici;
  • esiste un mercato o una domanda per tale prodotto;
  • il materiale soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti;
  • l’utilizzo del materiale non porta impatti negativi sull’ambiente o sulla salute umana.


Gestione rifiuti: come contrastare le emissioni di CO2?


Una gestione inadeguata dei rifiuti contribuisce inevitabilmente al cambiamento climatico e all’inquinamento atmosferico, come il trattamento ed il trasporto dei rifiuti che rilasciano emissioni CO2.


Una corretta gestione dei rifiuti è fondamentale per ridurre il ricorso alle discariche, favorendo il riciclo dei materiali e il recupero energetico ad alta efficienza del rifiuto. In tal modo si riducono le emissioni di gas serra in atmosfera. Le emissioni nelle discariche sono costituite essenzialmente dalla parte di metano presente nel biogas non captato e possono anche contaminare suolo e acqua.


Sia con l’energia proveniente dai rifiuti – che può essere usata per produrre calore e elettricità in grado di sostituire l’energia prodotta dai combustibili – sia con il riciclo dei rifiuti, si ha una riduzione delle emissioni CO2.


Ciclo dei rifiuti: dai cittadini alle imprese


Il ciclo dei rifiuti è il percorso del rifiuto, che vede attivi sia i cittadini sia le imprese.


  1. Raccolta: i cittadini provvedono alla raccolta differenziata. Il riciclo parte da una corretta differenziazione dei rifiuti;
  2. Trasporto: grazie alle imprese specializzate nella raccolta i rifiuti sono portati alle piattaforme di selezione e recupero dei materiali;
  3. Trattamento: i rifiuti subiscono trattamenti per eliminare le impurità e si separa il materiale riciclabile. Grazie al trattamento dei rifiuti le imprese produttrici possono realizzare nuovi prodotti da immettere sul mercato.

Inizia così una nuova vita per il rifiuto: si trasforma in una risorsa.


Energia rinnovabile: recuperiamola dai rifiuti!


Differenziamo con consapevolezza e coscienza: contribuiamo a recuperare energia e a ridurre le emissioni CO2. L’economia circolare è parte essenziale di una nuova pianificazione energetica. Dobbiamo imparare a limitare la nostra dipendenza dai combustibili fossili e valorizzare i rifiuti: ecco la nostra sfida per il futuro.


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