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Obbligazioni verdi o Green Bond cosa sono?

Obbligazioni verdi o Green Bond cosa sono?

08/03/2024

I Green Bond, o obbligazioni verdi, sono strumenti finanziari che hanno come scopo principale quello di promuovere, attraverso l’impiego di risorse finanziarie, la sostenibilità. 


Si tratta di titoli di debito ideati per sostenere iniziative e progetti che hanno come priorità i fattori Environmental, Social e Governance, ad esempio la produzione di energia da fonti rinnovabili, l’uso razionale e responsabile delle risorse e l’efficienza energetica. Le tipologie di intervento oggetto delle obbligazioni verdi possono variare da settore a settore, come trasporti e logistica, infrastrutture, edilizia, gestione dei rifiuti, ecc. 


La prima emissione di un’obbligazione verde risale al 2007, ad opera della Banca Europea degli Investimenti. In Italia, il debutto dei Green Bond è avvenuto nel 2014 grazie a Hera, multiutility emiliana, che ha lanciato un'obbligazione decennale da 500 milioni di euro.


In questo contenuto approfondiamo il concetto di obbligazione verde, con un focus sul mercato degli investimenti finanziari sostenibili. 


La regolamentazione europea e nazionale sui Green Bond 


Per comprendere cosa sono i Green Bond e i soggetti che li emettono, è cruciale esaminare il quadro normativo, specialmente a livello internazionale. 


L'Associazione Internazionale dei Mercati di Capitali (ICMA) è stata pioniera nell'introduzione dei "Green Bond Principles", definendo un elenco di interventi finanziabili. 


Successivamente, l'Unione Europea ha regolamentato il settore con le proprie linee guida, attraverso lo sviluppo di standard autonomi per le obbligazioni verdi nell'UE. Questo processo è stato avviato nel 2018 con il Piano d'azione europeo per il finanziamento della crescita sostenibile, parte integrante del Green Deal europeo. Uno standard  che implica la creazione di un elenco di certificatori autorizzati. 


Solo gli organismi approvati dall'ESMA, l'Autorità di controllo dei mercati finanziari dell'UE, possono fornire una seconda opinione sui progetti finanziati. Questo meccanismo rappresenta una reazione dell’ordinamento europeo al possibile greenwashing sui Green Bond, e dunque una forma di tutela da informazioni false e fuorvianti circa le iniziative sostenibili oggetto delle obbligazioni verdi. 


Oltre al principio sopra menzionato della cd. seconda opinione, lo standard europeo include altri tre criteri, ovvero: 


  • L'allineamento dei fondi raccolti con la normativa sulla tassonomia europea; 
  • La piena trasparenza nell'utilizzo delle risorse provenienti dai Green Bond; 
  • La valutazione esterna per certificare la conformità rispetto alle regole e ai tassi dei progetti finanziati.


In Italia, Borsa Italiana ha avviato diverse iniziative per promuovere l'adozione e la diffusione dei Green Bond. Partecipando all'Iniziativa per le Borse Valori Sostenibili delle Nazioni Unite e aderendo alla Climate Bonds Initiative attraverso London Stock Exchange, Borsa Italiana ha ampiamente dimostrato il suo impegno nel favorire la trasparenza degli emittenti di Green Bond riguardo alle loro scelte ESG, fornendo agli investitori indici e analisi specifiche che potessero garantire trasparenza e veridicità delle informazioni. 


Strumenti di finanza sostenibile: il mercato dei Green Bond


Negli ultimi anni c'è stata una significativa evoluzione nell'emissione dei Green Bond, parallela all'aumento dell'importanza dei fattori ESG e delle questioni legate alla sostenibilità ambientale. 


Un punto chiave di questa trasformazione è rappresentato dal fatto che, inizialmente, le istituzioni finanziarie internazionali come la Bei o la Banca Mondiale erano le principali emittenti di Green Bond. 


Con il tempo, però, anche singole aziende e consorzi di imprese hanno iniziato a utilizzare tali strumenti finanziari per supportare la loro transizione ecologica, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo e nelle economie emergenti, al fine di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dalle Nazioni Unite contenuti nell’Agenda 2030. 


In Italia, aziende come Enel, Cdp, Ferrovie dello Stato e Intesa Sanpaolo sono tra le più attive nell'emissione di Green Bond.


Un ulteriore segno di questa evoluzione è rappresentato dalla trattativa del più importante Green Bond corporate in Europa, emesso da Enel Finance International e garantito da Enel Spa, con un valore complessivo di 1,25 miliardi di euro e scadenza fissata al 16 settembre 2024.


Dal 2007, il mercato dei Green Bond è cresciuto  molto, nel 2021 ha superato per la prima volta i 500 miliardi di USD, segnando un aumento del 75% rispetto al 2020. 


L'Europa si è distinta come la regione con la maggiore emissione di obbligazioni verdi nel 2020, rappresentando il 51% del volume mondiale. 


I Green Bond rappresentano un’opportunità di investimento senza precedenti, perché costituiscono un incentivo per le imprese ad operare secondo i criteri ESG. Inoltre, la tutela sulla veridicità delle informazioni garantita dalla normativa europea sugli organismi di certificazione rendono i Green Bond uno strumento protetto dal rischio di greenwashing. 


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