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Carbon footprint: cos’è e perché è importante misurarla

Carbon footprint: cos’è e perché è importante misurarla

04/02/2020

Sostenibilità ambientale, efficienza energetica e risparmio: i traguardi aziendali raggiungibili con la carbon footprint.


L’impronta di carbonio comincia a preoccupare le aziende italiane: di cosa si tratta? Come si misura? Perché è importante avviare un processo di carbon management in azienda? Scopriamo insieme le caratteristiche, il percorso e i benefici della carbon footprint.


Carbon footprint: dalla misurazione alla carbon communication


L’espressione carbon footprint tradotta letteralmente significa impronta di carbonio.

Si tratta di una misurazione che sta interessando diverse aziende, spinte dal desiderio di entrare a far parte di un mercato economico sicuro, sostenibile e redditizio.


Misurare l’impronta di carbonio significa determinare la quantità esatta delle emissioni di gas serra di un prodotto o di un’organizzazione.


Per la realizzazione di un prodotto vengono compiute più operazioni, a partire dalla composizione delle sue materie prime fino alla fase del suo smaltimento.

Lo stesso vale per le organizzazioni, che per svolgere la propria attività devono mettere in atto diversi processi operativi. Con la carbon footprint – che si tratti di un prodotto o di un’organizzazione – le attività compiute assumono un valore di CO2 eq (tonnellate di CO2 equivalenti).


Avviare le fasi della filiera della carbon footprint permette di mettere in moto un percorso di rafforzamento del proprio impegno ambientale. Un processo che comprende:


  1. Una fase di misurazione: vengono applicate tutte le azioni utili a quantificare la carbon footprint del prodotto o dell’organizzazione. Con il valore totale dei gas esaminati – anidride carbonica, idrofluorocarburi, protossido d’azoto, metano, esafluoruro di zolfo e perfluorocarburi – viene realizzato l’inventario dei gas delle emissioni di gas serra;
  2. Una fase di riduzione dell’impronta: momento in cui tutte le scelte fatte trovano la loro applicazione pratica con l’audit energetica, l’ottimizzazione dei consumi e gli interventi di efficientamento energetico;
  3. Una fase di compensazione/neutralizzazione dei consumi: è il momento in cui le quantità di emissioni restanti vengono compensate attraverso azioni per il miglioramento dell’aria e del territorio;
  4. Una fase di rendicontazione e comunicazione: si tratta dello step finale, momento in cui tutto ciò che è stato compiuto viene documentato e promosso. Questa fase è fondamentale perché viene attuato ciò che in gergo si definisce green marketing: l’insieme delle operazioni compiute per rendere pubblico il proprio impegno sociale e ambientale.


ISO 14067: la norma internazionale per la carbon footprint del prodotto


Per determinare la carbon footprint di un prodotto le aziende possono contare sulla norma internazionale ISO 14067. Entrata in vigore il 20 agosto 2018 in sostituzione di altre norme precedenti, questa si definisce norma pur non essendo una regola obbligatoria.

La ISO 14067 fa chiarezza sul calcolo del consumo di energia elettrica e contiene informazioni specifiche sulla quantificazione delle emissioni atmosferiche dei prodotti. Lo scopo di questa norma è quello di guidare i soggetti interessati alla determinazione della carbon footprint di un prodotto verso l’individuazione delle attività e dei fattori che intervengono sull’impronta di carbonio al fine di agire direttamente su di esse.


Carbon footprint di prodotto e di organizzazione a confronto


Il processo da adottare per la determinazione della carbon footprint di un prodotto differisce da quello previsto per l’individuazione dell’impronta di carbonio di un’organizzazione. Diverse sono le procedure e diverse anche le norme ISO da seguire. In quest’ultimo caso, infatti, ci si può affidare alla ISO 14064.


Sul sito della Convenzione delle Nazioni Unite per il Climate Change (UNFCCC) è possibile consultare l’inventario nazionale della carbon footprint. Aggiornato ogni anno, l’inventario contiene i valori delle emissioni di gas serra e degli assorbimenti delle azioni umane.
Serve a confrontare i dati con quelli degli altri paesi della Convenzione, a identificare le misure utili per la riduzione delle emissioni e a generare un report con i metodi utilizzati.


Impronta di carbonio: una mappatura che fa bene all’azienda


Né l’accordo di Parigi – che sta a monte di tutte le azioni in favore del climate change – né l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile prevedono sanzioni per chi non si adegua ai programmi definiti per la protezione dell’ecosistema. Infatti, alcuni interventi di ottimizzazione dei consumi e le certificazioni ambientali non sono ancora obbligatorie. È il mercato che impone alle aziende di adeguarsi e a loro non resta che approfittare dei vantaggi delle policies green, di benefici che giovano sia all’ambiente sia al conto aziendale.


Perché la carbon footprint è importante? Perché all’identificazione dell’impronta di carbonio e all’applicazione della carbon management sono legati innumerevoli benefici che, per una questione di tangibilità, suddividiamo in materiali e immateriali:


Benefici materiali:

  • Aumento delle chance e delle collaborazioni professionali: perché oggi vengono premiate le aziende che lavorano nel rispetto dell’ambiente. Quindi più collaborazioni equivalgono a più entrate economiche;
  • Crescita delle entrate: i consumatori amano le imprese attente al tema della sostenibilità;
  • Accesso alle agevolazioni fiscali: in Italia come in Europa esistono incentivi fiscali destinati alle aziende “ambientalmente meritevoli”.


Benefici immateriali:

  • Maggiore consapevolezza delle performance ambientali dell’azienda
  • Aumento della green reputation aziendale


CAM e codice degli appalti


Chi lavora con la pubblica amministrazione sa quanto sia importante tenere in considerazione i cosiddetti CAM. I criteri minimi ambientali sono requisiti, definiti per ogni fase di acquisto, volti ad individuare il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale. La pubblica amministrazione è solita selezionare i propri fornitori secondo i criteri CAM, in quanto inseriti anche nel Codice degli Appalti, D. Lgs. 50/2016. Questo meccanismo fa leva sul mercato e spinge le aziende ad adottare processi produttivi sostenibili.


Tecno e carbon footprint: solo sostenibilità e profitti per i nostri clienti


Da 20 anni Tecno è al fianco delle imprese che vogliono ottimizzare il rendimento delle proprie performance energetiche prestando attenzione sia all’ambiente sia al proprio guadagno.


Ogni nostro intervento comincia con l’ascolto delle tue esigenze e termina solo quando il processo avviato è giunto al termine. Ti aiuteremo a capire le potenzialità della carbon management e ad individuare le azioni da compiere basandoci solo ed esclusivamente sulle tue priorità aziendali.


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