Decreto Rilancio: stanziati 40 milioni per le ZEA a sostegno dei parchi nazionali
Il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze stanzia un fondo di 40 milioni di euro di contributi straordinari per le Zone Economiche Ambientali, che hanno avuto una riduzione del fatturato. L’importo del contributo è proporzionale alla differenza tra il fatturato registrato nel periodo tra gennaio e giugno 2019 e quello registrato nello stesso periodo del 2020. Quindi, il dato del 2020 deve risultare inferiore al dato del 2019.
Le istanze vanno trasmesse in modalità telematica tramite il portale contributozea.it a partire dal giorno 15 febbraio e non oltre il 15 marzo 2021.
Cosa sono le Zone Economiche Ambientali?
Le Zone Economiche Ambientali sono aree che coincidono con i territori dei parchi nazionali, istituite dal Decreto Clima a fine 2019.
Il Decreto Clima è un provvedimento che introduce una serie di misure volte al contrasto ai cambiamenti climatici, al miglioramento dell’aria e alla promozione dell’economia verde.
I parchi nazionali sono aree protette, che vengono preservate e tutelate attraverso norme specifiche dallo sviluppo antropico e dall’inquinamento garantendone l’integrità, la biodiversità, la conservazione nel lungo periodo.
I parchi nazionali sono in grado di promuovere l’economia circolare, l’uso di energie rinnovabili, favorire la coesione sociale e la cura del territorio salvaguardando un prezioso patrimonio di civiltà che in molti casi risulta in declino o in estinzione.
Sviluppo sostenibile ed economia verde
L’economia verde si riferisce alla produzione e all’impatto che questa ha sull’ambiente.
Prevede investimenti pubblici e privati che siano in grado di favorire maggiore efficienza energetica, riduzione delle emissioni CO2 e salvaguardia dell’ecosistema.
Lo sviluppo sostenibile va promosso, dai parchi nazionali, attraverso le tre dimensioni della sostenibilità:
1. ambientale, con l’obiettivo di ridurre o almeno non aumentare la pressione delle attività dell’uomo sull’ambiente naturale;
2. sociale, con un’attenzione particolare allo sviluppo e alla tutela dei valori culturali delle comunità locali;
3. economica, puntando al miglioramento delle condizioni di benessere materiali delle comunità locali.
Raggiungere questi obiettivi è ovviamente possibile grazie all’impegno degli enti di gestione del territorio, così che si possa favorire l’utilizzo delle risorse naturali e culturali, migliorare i modelli di consumo dei residenti, stimolare la partecipazione ad iniziative di conservazione delle risorse naturali.
Chi può beneficiare del contributo?
Possono beneficiare del contributo micro e piccole imprese, attività di guida escursionistica ambientale, guide del parco. È necessario che tali imprese dichiarino di essere micro o piccole imprese come definito dal Regolamento UE 651/2014, non essere impresa in difficoltà o in stato di scioglimento, liquidazione volontaria o avere in atto procedure concorsuali, come fallimento, liquidazione coatta, concordato preventivo, amministrazione controllata o straordinaria.
Il contributo è cumulabile con le altre misure emanate per contrastare la crisi economica da Covid-19.
Come vi si accede?
Per poter accedere al contributo straordinario i soggetti beneficiari dovranno risultare attivi alla data del 31 dicembre 2019 e possedere i seguenti requisiti al momento della presentazione della domanda:
• avere sede operativa all’interno di una ZEA o operare all’interno di un’area marina protetta;
• essere iscritti all’assicurazione generale obbligatoria o a sue forme esclusive e sostitutive, o alla gestione separata di cui all’articolo 2 comma 26 della legge 8 agosto 1995 n.335
• avere avuto una riduzione del fatturato, determinabile dalla differenza tra il fatturato registrato nel periodo tra gennaio e giugno 2019 e quello registrato nello stesso periodo del 2020.
Requisiti ambientali: occhio alle certificazioni
Le micro e piccole imprese devono svolgere attività economica eco-compatibile, quindi devono essere in possesso di una delle seguenti certificazioni:
• sistema di ecogestione e audit Emas
• marchio di qualità ecologica Ue Ecolabel
• sistemi di gestione ambientale ISO 14001
• sistemi di gestione dell’energia ISO 50001
• regimi di qualità per prodotti biologici, come da regolamento CE 834/2007
• catena di custodia FSC – Forest Stewardship Council – e PEFC – Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes
• Carta Europea turismo sostenibile Fase II.
Il valore delle certificazioni per la tua impresa
Un sistema di gestione è efficace in quanto aggiunge valore al business.
Consente di individuare le aree critiche all’interno dell’azienda, avere un accesso privilegiato al mercato, essere conformi a specifici requisiti di legge, stare al passo con la globalizzazione che richiede processi sempre più sofisticati, trasparenti.
Inoltre le certificazioni, come la ISO 50001, permettono di poter accedere a determinate agevolazioni, contributi, quindi è necessario stare al passo con i tempi per poter beneficiare delle iniziative proposte dallo Stato.
ISO 50001: incrementa i vantaggi sul lungo periodo
La certificazione ISO 50001 accresce le leve competitive coerenti con il concetto di sostenibilità, grazie al miglioramento dell’immagine aziendale. L’adozione di una gestione efficiente dell’energia si rileva una garanzia di affidabilità e credibilità per i clienti.
Conseguire la certificazione ISO 50001 vuol dire intraprendere un percorso volto alla sostenibilità ambientale; consente di massimizzare l’utilizzo dell’energia utilizzata nelle attività aziendali favorendo un uso razionale dell’energia, eliminando sprechi, riducendo i consumi e le emissioni di gas serra.
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