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27/01/2021
Questo contenuto è stato aggiornato in data 19/05/2021
Il Piano per la Ripresa e la Resilienza dell’Italia è pronto; la fetta più grande delle risorse finanziarie disponibili spetta alla rivoluzione verde. Ecco come verrà speso il denaro del recovery fund, tra rinnovabili, efficientamento energetico di edifici, agricoltura sostenibile, idrogeno e molto altro.
La crisi socio-economica generata dal Covid-19 non è ancora passata, ma l’Italia presenta a Bruxelles il programma di interventi per favorire la ripresa della nazione. Con il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) l’Italia mostra all’Unione in che modo intende spendere il denaro del recovery fund in arrivo da Bruxelles.
La Commissione europea vuole rimettere in sesto il continente, renderlo più verde, più digitale e soprattutto più forte di fronte alle sfide del futuro.
Tra il 1990 e il 2018 in Italia le emissioni di gas serra si sono ridotte del 17%, passando da 516 a 428 milioni di tonnellate equivalenti.
Per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 e gas clima alteranti definiti dal Green Deal Europeo (almeno il 55% entro il 2030 in confronto a quanto rilevato nel 1990), e insieme raggiungere la carbon neutrality entro il 2050, l’Italia necessita di tanti interventi e di una vasta gamma di risorse abilitanti.
In che modo il belpaese intende raggiungere il traguardo zero emissioni?
Il Recovery Plan – o PNRR Piano Nazionale Ripresa e Resilienza – si articola in 6 missioni: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute.
Il Dispositivo RRF (Recovery and Resilience Facility) garantisce all’Italia risorse per 191,5 miliardi di euro da impiegare nel periodo 2021- 2026. Di queste, 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto. Alla missione rivoluzione verde e transizione ecologica sono destinati ben 59,47 miliardi di euro, così suddivisi:
La transizione ecologica e lo sviluppo sostenibile del paese dipenderanno fortemente dalle misure e dalle riforme che l’Italia ha pensato per queste quattro componenti.
Gli obiettivi sono: ridurre la domanda di energia, aumentare la quota di energia rinnovabile nel mix energetico, produrre e sperimentare gli impieghi dell’idrogeno e aumentare la capacità di assorbimento della CO2 del paese.
Economia circolare e agricoltura sostenibile
Su questo fronte il piano prevede due linee di azione: da una parte c’è l’agricoltura sostenibile, con iniziative per aumentare la competitività delle imprese del comparto, migliorare le loro prestazioni climatico-ambientali (anche attraverso la riqualificazione energetica degli immobili ad uso produttivo) e per aumentare la capacità logistica del settore agricolo italiano.
L’altra linea d’azione interessa, invece, l’economia circolare e la gestione dei rifiuti.
L’Italia merita di più, pertanto, si mira a: ridurre il gap impiantistico della filiera del riciclo attraverso l’ammodernamento degli impianti esistenti e la realizzazione di nuovi adatti al trattamento meccanico biologico (RMB) dei rifiuti, e ad aumentare il tasso di circolarità della nazione, per arrivare a produrre partendo dagli scarti.
Tutela del territorio e della risorsa idrica
La bellezza e la ricchezza della nostra Terra vanno protette con ogni intervento possibile.
Con il PNRR, l’Italia prevede quindi di agire per mitigare il dissesto idrogeologico, introdurre misure di forestazione e tutela dei boschi, avanzare con gli invasi e adoperarsi per la manutenzione del territorio e degli impianti.
I 29,35 miliardi di euro che l’Italia intende spendere in questo comparto saranno suddivisi per la realizzazione di due programmi: uno che interessa l’efficientamento energetico e la messa in sicurezza degli edifici pubblici, tra cui ospedali, scuole, ecc.; l’altro che riguarda l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare privato. In quest’ultimo campo l’incentivo del superbonus al 110% confermato con la nuova Legge di Bilancio fino al 2022 gioca un ruolo fondamentale.
Il superbonus è una misura che ha riscosso il favore di tutti, forze politiche, imprenditoriali e sociali perché permette di fare una serie di lavori a costo zero, a vantaggio dei singoli, delle imprese e della nazione.
L’aumento della quota di energia rinnovabile permetterebbe all’Italia di conseguire presto il passaggio dalle fonti fossili a quelle sostenibili. Per rendere tutto questo possibile, con il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, lo Stato s’impegna a mettere a disposizione contributi e finanziamenti per raggiungere importanti traguardi:
Inoltre, in questo ambito, lo Stato intende agire mediante riforme interessanti che riguardano:
Una parte delle risorse del recovery fund l’Italia intende investirla nell’idrogeno. In attesa della strategia nazionale sull’idrogeno, con il PNRR lo Stato sceglie di darsi da fare per:
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