Sufficienza ed efficienza energetica: lo scopo è lo stesso, il metodo no.
Dal fabbisogno energetico reale al fabbisogno energetico potenziale.
Per conseguire l’ottimizzazione del rendimento e del consumo energetico aziendale talvolta ci viene chiesto di intervenire sulle modalità d’uso di energia elettrica che adottiamo durante l’attività quotidiana. Cosa s’intende con sufficienza energetica? Cosa differenzia questo concetto da quello di efficienza energetica? Scopriamolo insieme.
Sufficienza energetica: fabbisogno energetico reale
Hai mai sentito parlare di sufficienza energetica? Si tratta di un concetto diverso da quello di efficienza energetica che sta pian piano attirando l’attenzione dei vettori interessati all’uso responsabile dell’energia elettrica.
Per definizione la sufficienza energetica è “uno stato in cui, in ottica di risparmio energetico, le esigenze di base delle persone sono soddisfatte in modo equo e nel rispetto dei limiti ecologici“.
La sufficienza energetica impone la definizione del reale fabbisogno energetico dello stabile, che sia edificio, impianto o abitazione. Valutare, dunque, la domanda di energia per stabilirne la maniera ottimale di utilizzo sempre nel rispetto dell’ambiente.
Se implementata nel settore edile, la sufficienza energetica può essere utile al conseguimento della decarbonizzazione in edilizia. Iniziando dall’origine di un edificio, ossia dalla sua fase di progettazione, è possibile determinare un corretto processo di utilizzo energetico dello stabile:
- Studiando la superficie su cui sorgerà nel rispetto dell’ambiente e al fine di limitarne il consumo di energia
- Utilizzando materiali capaci di rendere l’immobile il meno dispendioso possibile durante tutto il suo ciclo di vita
- Installando attrezzature a risparmio energetico e impianti, come quello per il riscaldamento, capaci di modulare anche l’uso dell’energia da parte dei suoi abitanti
Sufficienza vs Efficienza energetica
Il concetto di efficienza energetica si fonda sull’analisi del rendimento energetico di un edificio, di un’area o di un impianto al fine di valutare eventuali migliorie per ottimizzarne il consumo di energia elettrica conseguendo anche un risparmio economico.
Essenzialmente efficienza e sufficienza energetica condividono lo stesso obiettivo: conseguire un miglioramento nel consumo di energia elettrica e un risparmio economico. Quello che cambia è la maniera scelta per conseguire questo fine. Con l’efficienza si interviene ottimizzando il consumo energetico con interventi ad hoc, con la sufficienza si opta per un’alternativa al consumo energetico.
Un esempio pratico: la scelta di un’auto elettrica potrebbe essere un rimedio frutto di una valutazione di efficienza energetica, mentre l’uso della bici rappresenterebbe un’alternativa valida suggerita dalla sufficienza energetica.
Nel caso delle aziende che impiegano macchinari e strumenti sempre più tecnologici per lo svolgimento delle loro attività, è sicuramente più opportuno intervenire con l’efficienza energetica, in quanto proporre “un’alternativa” significherebbe ritornare a metodologie un po’ superate.
Misurare e verificare: le analisi non fanno mai male
Tutti gli interventi a beneficio di impianti aziendali o aree produttive vanno interrogati per capire se realmente quelle azioni di efficientamento energetico hanno prodotto i frutti sperati.
Bisogna misurare e verificare il beneficio generato e per farlo è necessario usare gli strumenti e le metodologie più giuste.
Un primo step è rappresentato dal confronto dei dati: mettere a paragone i risultati che si raggiungevano prima con quelli generati a seguito degli interventi di efficientamento energetico. Successivamente ci si può avvalere di un protocollo per indirizzare le professionalità impegnate nella misura e nella verifica verso le giuste pratiche da attuare.
L’IPMVP – International Performance Measurement and Verification Protocol – è un protocollo che, stilato per la prima volta nel 2004 negli Stati Uniti, oggi viene utilizzato a livello internazionale e aggiornato costantemente dall’EVO, l’Efficiency Valuation Organization. Un’organizzazione no-profit che mira a promuovere l’uso di risorse energetiche e sostenibili fornendo soluzioni, quali servizi o prodotti, a persone e imprese interessate ai progetti di efficienza energetica. La misura e la verifica dei risultati raggiunti con gli interventi di ottimizzazione energetica sono una delle prerogative promosse dall’ente. Le imprese italiane possono avvalersi del FIRE quale partner nazionale dell’EVO.
L’utilizzo dell’IPMVP è perfettamente in armonia con gli EPC- Energy Performance Contract – in quanto strumento condiviso con le parti che aiuta a tutelare sia il cliente che il fornitore.
Insomma misura e verifica per capire se le azioni effettuate stanno portando nella direzione pronosticata e per accedere a meccanismi di incentivazione statale come certificati bianchi, conto termico, ecc.
Monitoraggio energetico: misura, verifica, migliora e risparmia in un solo colpo
Se si dovesse definire il monitoraggio energetico con un solo aggettivo quello più adatto sarebbe sicuramente “efficace”.
Una sola azione volta ad agire su più fronti: misurare i dati, confrontandoli con il benchmark di settore, analizzare le migliorie da apportare agli impianti o alle aree coinvolte e ottimizzare sia il rendimento sia il consumo energetico aziendale.
Sono tante le aziende che hanno già capito l’importanza del monitoraggio energetico attraverso la riduzione dei costi energetici. Se vuoi saperne di più compila il form. Con noi zero costi iniziali e primo sopralluogo gratuito. Monitora e risparmia con Tecno.