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Diagnosi energetica edifici storici: più risparmio per il nostro patrimonio culturale

Diagnosi energetica edifici storici: più risparmio per il nostro patrimonio culturale

14/11/2019

Gli edifici ricoprono un ruolo fondamentale nel conseguimento dell’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra, da raggiungere entro il 2050.


Dal Piano di efficienza energetica emerge che gli immobili costituiscono il 40% del consumo finale di energia dell’Unione europea, pur rappresentando il settore in cui è maggiormente possibile ottenere risparmio energetico.


Gli interventi al parco edifici nazionale sono un utile strumento per rilanciare l’economia del Paese, così come il patrimonio culturale rappresenta una risorsa fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico.


Pubblica Amministrazione e riqualificazione energetica


In Italia sono tante le Pubbliche Amministrazioni che hanno i loro uffici in edifici storici. Risulta, infatti, difficile riqualificare energeticamente gli immobili di proprietà pubblica, perché la normativa che disciplina l’efficienza energetica deve fondersi con quella della tutela dei beni culturali.


L’art.1 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio assegna alla Repubblica il compito di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale.

I beni culturali appartengono allo Stato, alle Regioni, agli enti pubblici territoriali; ciò vuol dire che gli interventi su questi beni devono essere autorizzati dalla Soprintendenza.


Fare di più con meno: migliorare l’efficienza energetica negli edifici storici


Efficienza energetica vuol dire fare di più con meno: adottare dei sistemi che consentono di ottenere uno stesso risultato, in termini di rendimento e servizi, utilizzando meno energia.


Quando si tratta di edifici storici bisogna fare riferimento alla sostenibilità dell’intervento: non far prevalere la tecnologia sul valore dell’immobile, riducendo gli sprechi di energia, senza alterare l’edificio.


Efficienza energetica come tutela e conservazione del patrimonio storico


La Direttiva 2012/27/CE impone agli Enti Pubblici una riqualificazione energetica di almeno il 3% del patrimonio edilizio dello Stato.


Le operazioni di efficienza energetica degli edifici storici, intervenendo quindi nel contesto dei beni tutelati, si pongono nell’ambito del recupero e restauro degli edifici storici, le cui finalità sono tutela e conservazione dei beni nelle migliori condizioni possibili.


Si individuano quindi gli strumenti utili agli interventi da attuare, per i soggetti coinvolti:


  • Progettisti: hanno il compito di valutare la prestazione energetica dell’edificio storico nelle condizioni esistenti; individuano come agire e quali interventi attuare rispettando le caratteristiche del patrimonio culturale;
  • Tecnici delle Soprintendenze: verificano il rispetto dei vincoli tramite strumenti continuamente aggiornati in materia.


Diagnosi energetica edifici storici: quali interventi attuare?


Per definire interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche di un edificio storico è necessario conoscere lo stato di fatto del sistema edificio-impianto:


  • analisi dei caratteri tecnico-costruttivi
  • valutazione della qualità ambientale
  • analisi del sistema impiantistico esistente
  • valutazione dell’efficienza energetica per il patrimonio culturale
  • miglioramento dell’efficienza energetica: interventi sugli edifici e criteri di restauro, criticità, limiti e uso delle fonti rinnovabili


IEQ: come valutare la qualità ambientale negli edifici storici


La qualità ambientale si riferisce allo stato di benessere che deriva dall’interazione tra individuo e ambiente. Per migliorare la qualità ambientale si può agire sull’involucro o sull’impianto degli edifici storici.

Come si ottiene questo benessere?

Attraverso l’analisi dei parametri fisici dell’ambiente interno degli edifici storici.


La valutazione dell’IEQ – Indoor Environmental Quality – è rilevabile attraverso i seguenti criteri:


  1. comfort termico
  2. comfort visivo
  3. comfort acustico
  4. qualità dell’aria

Nel caso in cui nell’edificio storico siano esposte collezioni d’arte – ad esempio nei musei – bisogna considerare anche le norme di conservazione dei beni culturali, in riferimento agli aspetti termo-igrometrici e illuminotecnici.


Come salvaguardare le opere dei musei negli edifici storici


La maggior parte dei musei presenti sul territorio nazionale è allestito in edifici storici. Lo scopo dei musei è conservare ed esporre le opere in modo che siano fruibili ai visitatori, ma soprattutto custodirli nel modo più adeguato possibile, senza sottovalutare il legame tra opera e ambiente. Proprio per questo motivo è necessario esaminare le misure da adottare per il miglioramento delle condizioni degli ambienti, per la salvaguardia dei beni presenti, tra cui:


  • periodica manutenzione degli infissi di finestre e porte;
  • tende o pellicole ai vetri così che filtrino la luce solare;
  • installazione di porte a bussola per la riduzione degli scambi d’aria.


Diagnosi energetica 2019: dal passato al futuro degli edifici storici


Per tutelare il patrimonio storico esistente è necessario porre attenzione al riconoscimento degli impianti, alla conoscenza del fabbricato sia per gli aspetti tecnici sia per il ruolo che l’edificio svolge nella storia dell’uomo, nel contesto urbano e paesaggistico.


Il miglioramento della prestazione energetica dell’edificio storico, molto spesso, richiede modifiche che se non sono accuratamente progettate durante l’elaborazione della diagnosi energetica, possono pregiudicare sia l’aspetto documentale sia monumentale, oltre che mettere a rischio la sicurezza dell’edificio.


La diagnosi energetica negli edifici storici non è affatto un processo semplice, in quanto molto spesso mancano piantine, sezioni e conoscenza approfondita di materiali e stratigrafie delle pareti esterne ed interne.

Per questo motivo è fondamentale affidarsi ad esperti del settore.

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